Laura racconta |
Conchiglia
salina strisciò sul fondo sabbioso e solo quando fu vicina a conchiglia
maretta sussurrò:"Pare che Conchiglia Ondina abbia perso il
senno!"Maretta spalancò meravigliata le valve e tre bolle salirono
verso la superficie."Il Branzino l' ha stregata" riprese Salina
con voce stridula " e la Seppia ha detto che non lo ritroverà più,
a meno che…" "A meno che?" chiese Maretta.
"A meno che non trovi la conchiglia in cui il Branzino ha nascosto il
suo senno".
"Ah!" sospirò Maretta.
Nell'arco di poche ore, quasi tutti gli abitanti del mare erano a
conoscenza dell'accaduto e preoccupati, si chiedevano se il Branzino
avrebbe rubato il senno a qualcun altro. C'era, però, chi
nuotava ancora spensierato ignorando il pericolo che incombeva.
Silenziosamente, Medusa si espandeva e si contraeva cullata dalla calda
corrente. Fluttuava morbidamente nei pressi della casa di Ondina pensando
che per niente al mondo avrebbe arrestato il suo appagante cammino.
Quando un urlo straziante la paralizzò. Vide Ondina
vorticare su sé stessa emettendo una serie di monosillabi
incomprensibili, poi tacque per qualche istante, quindi ripresa
l'angosciosa sequenza come spinta da una forza misteriosa.
Medusa si avvicinò ma Ondina con un morso le stacco un tentacolo.
"Lasciala stare!" gridarono le cozze "Ha perso il
senno!"
Medusa scappò inorridita e per poco non investì Maretta che nuotava
verso l'abitazione dell'amica sventurata. La seppia
comparve da dietro lo scoglio e sentenziò: "Soltanto la Fata
Aragoturchina potrebbe aiutare Ondina a trovare la Conchiglia dove
il Branzino ha nascosto il suo senno.
Maretta le rispose che sarebbe andata a cercarla, ma la Seppia la mise in
guardia ricordandole che le anziane raccontavano molte leggende a
proposito dei pesci che abitavano il mare al di là del corallo.Anche la Murena intervenne per precisare che, nonostante disponesse
del veleno, non avrebbe mai sfidato la sorte per avventurasi così
lontano.
Maretta, nonostante avesse paura, si fece coraggio pensando che gli eroi
dei romanzi più famosi avevano incontrato pericoli insormontabili, ma la
loro determinazione li aveva condotti alla vittoria. Attraversò quindi la
barriera corallina e poco oltre,pesci enormi tentarono di inghiottirla,
reti avvolgenti provarono ad imprigionarla e strani esseri con pinne di
gomma e bombole di metallo cercarono
di afferrarla.
Ma la giovane Conchiglia impaurita e stremata giunse comunque nella
Vallata arancione. Centinaia e centinaia di aragoste si muovevano
contorcendosi lentamente l'una sull'altra. Maretta gridò:"Dov'è la
Fata Aragoturchina?"
"Dovrai trovarla da sola "risposero i crostacei in coro.
Maretta nuotò per ore e ore in mezzo alle aragoste ed infine, quando
ormai al sua vista era stanca ed appannata, scorse un'aragosta
turchina che nascondeva la bacchetta magica tra le chele mentre le
altre si ammassavano goffamente per nasconderla.
"Aragoturchina, sono conchiglia Maretta e ho bisogno del tuo
aiuto".
Aragoturchina rispose"Ti ho messa alla prova e l' hai superata:
non ti sei abbattuta davanti alle difficoltà, quindi ho deciso di
aiutarti: Chiedimi ciò che vuoi sapere".
"Puoi indicarmi dove Branzino ha nascosto il senno della mia amica
Ondina?" Domandò Maretta. |
"Devi
andare oltre il regno delle Alghe Depuranti e là troverai una Grande
Conchiglia dalle valve nere e viola. Quando sarai davanti a lei dovrai
dirle queste parole: ho visto il pericolo che incombe sul nostro popolo e
ti aiuterò a sconfiggerlo".Maretta
non comprese il significato di quella frase , ma ringraziò e riprese a
nuotare più veloce di prima. Verso sera si accorse che il colore
dell'acqua stava cambiando. Il blu compatto nel quale fluttuato fino ad
allora si sfrangiava lasciandosi invadere da brillanti lingue verdi. Si
fermò ad osservare la bellezza dei colori che danzavano creando dei
quadri in continua metamorfosi s'immaginò che ciò fosse dovuto al
riflesso delle piante nominate dalla Fata. Quando giunse in prossimità
del regno delle Alghe Depuranti chiese loro il permessi di entrare.
Un'Alga forte e robusta le disse:"Puoi passare attraverso di noi ma
devi stare attenta: le Alghe vicino alla costa si sono ammalate potrebbero
contagiarti".Maretta
constatò con i propri occhi un progressivo indebolimento delle piante e
quando giunse nel mare adiacente alla costa,un'agghiacciante paesaggio la
fece inorridire. Nuotò cercando di schivare decine di sacchetti di
plastica che minacciavano di inghiottirla.Bottiglie vuote galleggiavano in
superficie, pezzi di vetro brillavano sinistri sul fondo sabbioso e
migliaia di piedi umani rischiavano di schiacciarla. Maretta si fece
nuovamente coraggio e proseguì chiedendosi dove fosse la Conchiglia nera
e viola.Ad un tratto la vide; ma proprio quando giunse al suo cospetto,
una mano la prese e la estrasse dall'acqua. Maretta si sentì svenire , ma
la voce dell'uomo che aveva afferrato la conchiglia le restituì la
speranza."Mi dispiace cara" diceva con disprezzo"non c'è
nessuna perla qua dentro!" E miracolosamente la Conchiglia fu
ributtata in mare.Maretta non perse tempo e disse la frase. Mentre pronunciava
le parole capì lo scopo del suo viaggio e pensò che non avrebbe permesso
all'uomo di uccidere il suo mondo. Fu allora che la Conchiglia nera e
viola aprì le valve permettendo a Maretta di prendere il senno di Ondina.
Maretta pensò che sarebbe stato meglio rinchiudere il senno degli uomini
nelle valve della Conchiglia , ma poi si rese conto che gli uomini non
avevano più senno, altrimenti non avrebbero usato il mare come un'enorme
pattumiera. Tornò a casa, restituì il senno alla Conchiglia Ondina e
convocò tutti gli abitanti del mare.
Per
tre giorni e tre notti discussero su come fare per permettere agli umani
il ritrovamento del loro senno. Infine, un pesciolino amante delle fiabe ,
suggerì di scrivere questa storia e farne migliaia di copie da inserire
in altrettante bottiglie.
Tutti i mari della terra stanno cullando tra le onde una bottiglia piena
di senno.
Coloro che la trovano hanno la fortuna
di riacquistare la ragione e possono aiutarci a migliorare il
nostro mondo!
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